martedì 11 dicembre 2012

COSA ACQUISTARE PER LA CAMMINATA SULLA VIA FRANCIGENA


   
Ho suddiviso l'attrezzatura in indispensabile, utile e opzionale.

L’indispensabile :
1 zaino (40+10 litri)
La capacità di 40 litri è quella più ridotta per il pellegrino essenziale. . 60 litri sono eccessivi e lo zaino diventa pesante anche per un uomo robusto. 50 litri è una giusta via di mezzo.
Quando si prova uno zaino bisogna farlo con del peso dentro. La sensazione cambia radicalmente e si può valutare meglio l’effettiva portabilità e aderenza alla schiena.
Importante è che lo zaino abbia un sistema di aerazione dietro la schiena, come un distanziale in rete (ma sono pochi i modelli buoni che adottano questo sistema) o altri sistemi e materiali più sofisticati. Gli zaini con il basto rigido sono ormai superati perché hanno sempre avuto limiti di portabilità e di adattamento solo a poche schiene. Esistono ora schienali con ottimi sistemi di regolazione in altezza per adattare la lunghezza del busto agli spallacci e alla cintura lombare. Una perfetta regolazione è alla base della portabilità dello zaino. Il peso dello zaino deve essere scaricato in massima parte sulla cintura lombare e deve gravare sulle gambe più che dalle spalle.Zaini Zaini - Forclaz 40 air QUECHUA - Catalogo Generale RED
E’ importante anche l’ergonomicità (aderenza) degli spallacci perché non devono sfregare troppo sul fianco delle ascelle così da non irritare la pelle con la frizione prolungata e con il sudore.
Il materiale dello zaino deve essere impermeabile e quello dello schienale traspirante e di rapida asciugatura. In caso di forte pioggia è indispensabile una copertura impermeabile adeguata come un poncho o un coprizaino.

1 sacco a pelo
Dipende dalla stagione nella quale si fa il pellegrinaggio. Generalmente dalla primavera all’autunno non è necessario portarsi dietro un sacco a pelo in piuma (che può arrivare a pesare anche 2 kg). Esistono anche sacchi a pelo in piuma più leggeri con isolamenti termici che diminuiscono a seconda del peso.
Il sacco a pelo a mummia garantisce un isolamento termico maggiore rispetto a un modello di pari peso e imbottitura ma con apertura a coperta. Quest’ultimo però può essere più comodo se ci si trova in locali caldi e si vuole aprire completamente il sacco.
La piuma è il miglior materiale per durata, comprimibilità e peso (a parità di peso è più isolante) e disperde rapidamente l’umidità corporea.
Attualmente sono stati studiati ottimi materiali sintetici che hanno caratteristiche favorevoli rispetto alla piuma perchè sono più facili da lavare e più rapidi da asciugare (la piuma richiede particolare attenzione nell’asciugatura). Costano generalmente anche meno. Quindi se non si cerca il sacco a pelo perfetto ed eterno vanno bene i sintetici.
1 torcia elettrica
Devono essere: piccole, leggere e comode per essere usate con le mani libere. Quelle frontali (da “testa”) possono essere una buona scelta Verificare bene il tipo di pila. Alcuni modelli usano pile che in alcuni luoghi sono difficilmente reperibili e sono oltretutto i modelli di torcia più costosi.
1 borraccia d’acqua da 1 litro o due da mezzo litro
Esistono molti modelli di borraccia ma anche la semplice bottiglia in plastica può andare bene,quella della Gatorade per esempio ha un tipo di plastica più resistente;esistono in commercio bottiglie che hanno il tappo per bere a ciuccio.
La cosa migliore è agganciarle alla cintura per averle comode.
Esistono anche le sacche d’idratazione, sacchetti flosci con tubicino per succhiare l’acqua senza dover
estrarre la borraccia dallo zaino. Possono essere comode in situazioni particolari dove il rischio di disidratazione è elevato ma non indispensabili per un pellegrino che ogni tanto si ferma per riposare perchè è poco igienico in quanto il tubicino rischia di sporcarsi facilmente quando si appoggia lo zaino da qualche parte.Non è indicato cercare di proteggere il tubicino ad ogni sosta ripiegandolo in qualche tasca.

1 poncho impermeabile
E’ meglio preferire i modelli con l’apertura davanti. Sono comodi per essere indossati e, quando l’intensità della pioggia cala, possono essere aperti evitando di sudare troppo, e gettati sulle spalle come mantelli possono continuare a coprire solo lo zaino. Da Decathlon ci sono modelli di buona qualità e buon prezzo.
1 pile
Media pesantezza. È il capo ideale. Ha un’alta resa termica e ha un peso molto ridotto. Piegato e messo in un sacchetto di tela funge da cuscino per la notte.
Può essere comodo sceglierne un modello con l’apertura a giacca. È più versatile.
1 giacca antivento/antipioggia
Classico spessore k-way; esistono infiniti modelli in commercio in goretex o materiali similari più o meno semi-traspiranti. Non c’è bisogno che sia imbottita. In caso di freddo si mette sotto il pile. Deve essere garantita la funzione impermeabile e antivento (wind-stopper). Si indossa in caso di pioggerellina sottile e in caso di vento. Per la vera pioggia solo il poncho può salvare.
1 pantalone corto
C’è chi preferisce camminare sempre con il pantalone lungo o con quello a mezza gamba. In questo caso non portare il pantalone corto. Considerare comunque di avere un pantalone che si usa solo per camminare, di tessuto che si asciughi possibilmente in fretta così da poterlo lavare ogni 2/3/4 gg. a seconda della necessità e di averlo pronto da indossare già il mattino dopo.

1 maglia
Da usare solo per camminare. In microfibra, che permette la rapida asciugatura sia del sudore addosso mentre si cammina sia dopo averla lavata.
Può essere una canottiera o una maglia con le maniche corte. Questo dipende dalle preferenze personali. Camminare con la canottiera comporta il rischio di bruciarsi le spalle (usare eventualmente una crema solare) ma si rimane più freschi e il sudore sotto le ascelle è più ridotto.
1 pantalone lungo con cerniera lampo per trasformarlo in corto
E’ il pantalone che si usa solo dopo aver camminato, una volta arrivati all’ospitale e lavati. È lungo perché può servire se la sera è fresco, se si deve entrare in una chiesa o sia opportuno essere più in “ordine”. È corto quando il pomeriggio fa ancora caldo e fa piacere restare più freschi e comodi.
1 camicia e/o una maglia con le maniche corte.
Sono i capi di abbigliamento che servono dopo aver camminato, una volta arrivati all’ospitale e lavati.
Può convenire averli entrambi. La maglia con le maniche corte per il caldo, la camicia per coprirsi dal fresco della sera. Se poi dovesse fare molto più fresco si ha sempre il pile.
2 capi di biancheria intima
In microfibra asciugano prima. Un terzo slip lo si tiene naturalmente addosso. Si potrebbe anche rischiare e portare solo uno slip di ricambio. I rischi sono che non si asciughi o che si perda o si dimentichi sul filo steso all’ospitale e allora restare con solo uno può essere “scomodo”.

2 calze trekking
Stesso ragionamento degli slip. Si aggiunge che è opportuno scegliere delle calze di buona qualità che garantiscano la possibilità al piede di trovarsi sempre asciutto dentro la scarpa. La fibra in Capilene della Patagonia ha questa caratteristica. Altre marche dichiarano questa qualità ma non tutte ce l’hanno veramente.
Maglia e pantaloni per la notte
Basta una maglietta con le maniche corte e un paio di pantaloni (lunghi o corti) molto leggeri.
Ricordatevi che se state facendo un vero pellegrinaggio, andando a dormire negli ospitali non sarete quasi mai in stanza da soli e quindi le abitudini “sportive” per l’abbigliamento notturno sono
improprie.
Carta igienica e/o fazzoletti
Della “carta” in tasca serve sempre.
1 telo doccia
In microfibra. Invece di prendere un asciugamano piccolo e uno grande o, ancora peggio, solo uno piccolo, si consiglia un solo asciugamano grande come un telo doccia. Da Decathlon vendono un modello della Tribord nel reparto accessori per la piscina che costa € 9,90. E’ grande 125 x 78 e pesa 200 gr. Permette di fare la doccia e di avvolgerlo in vita comodamente uscendo dalla doccia senza dover fare salti mortali e manovre strane per asciugarsi in fretta e male come invece capita se si è portato solo l’asciugamano piccolo.

1 copricapo
Può essere un cappello a falde larghe (sicuramente più funzionale) o un cappellino stile baseball o una bandana o quello che la propria testa sopporta fisicamente e concettualmente. Comunque un copricapo serve a tutti. L’eroe sotto il sole a picco la sera all’ospitale è stracotto.
Pulizia personale
Sapone di marsiglia, dentifricio, spazzolino, deodorante. Con il sapone di Marsiglia si fa corpo e panni da lavare. Ci sono formulazioni molto buone anche per la pelle e il sapone “secco” è più leggero di quello liquido.
Primo pronto soccorso
Considerando che i luoghi attraversati lungo la VF sono civilizzati è facile trovare ogni giorno almeno una farmacia. Basta quindi ridurre al minimo il necessario per il primo soccorso e tutto il resto sarà comprato caso per caso al momento necessario.
Cerotti, microboccetta con alcool e cotone idrofilo (i fazzolettini disinfettanti finiscono sempre per essere asciutti quella volta che servono), antistaminico in pomata ed eventualmente Bentelan (le punture da insetto possono essere le più pericolose, in particolare in caso di improvviso e non prevedibile shock anafilattico). Da Decatlon vendono dei cerotti in striscia, ritagliabili secondo la lunghezza necessaria che vengono usati dai runner per riparare i piedi durante le maratone. In questo caso ricordarsi di portare anche delle forbicine.
Documenti, soldi, tessera sanitaria, credenziale .

Occhiali
Da lettura per gli “over” e da sole per tutti

Guida
Sulla VF è indispensabile averla. Pochi sanno darvi indicazioni e tanti segni sono stati messi senza la dovuta attenzione da varie persone con idee tutte loro sulla strada migliore per un pellegrino a piedi.

Scarpe
Argomento personalissimo. Consiglio di usare un paio di scarponcini leggeri da trekking, modello basso con plantare shock-adsorb come offre la maggior parte degli scarponcini evoluti ora in commercio ( scegliete una buona marca);è preferibile un modello impermeabile in Goretex che garantisce comunque una buona traspirazione e permette di avere il piede asciutto in caso di pioggia (non in caso di acquazzoni torrenziali: in quel caso solo uno scarpone da montagna in
pelle trattata o in plastica da neve può garantirlo ma non sono modelli da pellegrino; allora conviene nella maggior parte dei casi camminare con i sandali specialmente in caso di caldo elevato con calzini e no ed avere la scarpa chiusa asciutta nello zaino da indossare una volta arrivati all’ospitale).
!!Importante!! Le scarpe devono essere collaudate. Non partite mai senza aver fatto un buon numero di km con le scarpe nuove che avete preso.

Utile

1 saccolenzuolo
Potrebbe essere utile per dormire quando fa molto caldo senza utilizzare il sacco a pelo. Non sostituisce però il sacco a pelo perché non garantisce abbastanza protezione dal freddo.
Può essere comodo in quanto lavabile facilmente e quindi nei pellegrinaggi prolungati può essere lavato ogni tanto, a differenza del sacco a pelo. Quindi è un’ottima intercapedine pulibile tra voi e il sacco.

Ciabatte x doccia
Per fare la doccia potrebbero bastare i sandali che si usano per camminare. A volte però il sandalo lo si vorrebbe avere asciutto come scarpa da riposo. Allora ci si potrebbe portare dietro un paio di ciabatte ultraleggere con la funzione esclusiva di isolare il piede dal pavimento della doccia (pratica comunque consigliabile per evitare funghi o altro).

Bordone
Il bastone del viandante è un utile strumento in varie occasioni. Anche se recentemente si sta
consolidando l’uso della racchette simili a quelle da sci, chiamate più tecnicamente bastoncini
telescopici da trekking o da nord walking, il vero bastone del pellegrino è il bordone in legno

1 tappetino per la notte
Sulla VF può essere necessario. Non tutti gli ospitali per i pellegrini garantiscono una branda o un letto e a volte ci si può trovare ospitati in un semplice salone parrocchiale. La soluzione migliore è l’autogonfiante. Compresso si riduce a un volume pari alla metà del normale tappetino e aperto si gonfia da solo richiedendo solo un’ ultima gonfiata a fiato per dargli la pressione definitiva. È poi molto isolante dal punto di vista termico La marca migliore in assoluto, che garantisce resistenza e vera autogonfiabilità, è la Therma-A-Rest. E’ un buon investimento. Bisogna naturalmente seguire le istruzioni per mantenerlo sempre efficiente.

1 giubotto catarinfrangente
Non sono tanti i tratti pericolosi e trafficati sulla VF ma può essere utile indossarlo dove se ne avvverte la necessità.

Coltellino
Notes e biro
1 crema solare
Telefono cellulare + caricabatteria
Kit bucato: corda 6 metri (sottile), 10 mollette o 10 spille da balia.

Opzionale
Macchina fotografica

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