Ho suddiviso l'attrezzatura in
indispensabile, utile e opzionale.
L’indispensabile :
1 zaino (40+10 litri)
La capacità di 40 litri è quella più
ridotta per il pellegrino essenziale. . 60 litri sono
eccessivi e lo zaino diventa pesante anche per un uomo robusto. 50
litri è una giusta via di mezzo.
Quando si prova uno zaino bisogna farlo
con del peso dentro. La sensazione cambia radicalmente e si può
valutare meglio l’effettiva portabilità e aderenza alla schiena.
Importante è che lo zaino abbia un
sistema di aerazione dietro la schiena, come un distanziale
in rete (ma sono pochi i modelli buoni che adottano questo
sistema) o altri sistemi e materiali più sofisticati. Gli zaini con
il basto rigido sono ormai superati perché hanno sempre avuto limiti
di portabilità e di adattamento solo a poche schiene. Esistono ora
schienali con ottimi sistemi di regolazione in altezza per
adattare la lunghezza del busto agli spallacci e alla cintura
lombare. Una perfetta regolazione è alla base della portabilità
dello zaino. Il peso dello zaino deve essere scaricato in massima
parte sulla cintura lombare e deve gravare sulle gambe più che dalle
spalle.

E’ importante anche l’ergonomicità (aderenza) degli spallacci perché non devono sfregare troppo sul fianco
delle ascelle così da non irritare la pelle con la frizione
prolungata e con il sudore.
Il materiale dello zaino deve essere
impermeabile e quello dello schienale traspirante e di rapida
asciugatura. In caso di forte pioggia è indispensabile una copertura
impermeabile adeguata come un poncho o un coprizaino.
1 sacco a pelo
Dipende dalla stagione nella quale si
fa il pellegrinaggio. Generalmente dalla primavera all’autunno non
è necessario portarsi dietro un sacco a pelo in piuma (che può
arrivare a pesare anche 2 kg). Esistono anche sacchi a pelo in piuma
più leggeri con isolamenti termici che diminuiscono a
seconda del peso.
Il sacco a pelo a mummia
garantisce un isolamento termico maggiore rispetto a un modello di
pari peso e imbottitura ma con apertura a coperta. Quest’ultimo
però può essere più comodo se ci si trova in locali caldi e si
vuole aprire completamente il sacco.
La piuma è il miglior materiale
per durata, comprimibilità e peso (a parità di peso è più
isolante) e disperde rapidamente l’umidità corporea.
Attualmente sono stati studiati ottimi
materiali sintetici che hanno caratteristiche favorevoli
rispetto alla piuma perchè sono più facili da lavare e più rapidi
da asciugare (la piuma richiede particolare attenzione
nell’asciugatura). Costano generalmente anche meno. Quindi se non
si cerca il sacco a pelo perfetto ed eterno vanno bene i sintetici.
1 torcia elettrica
Devono essere: piccole, leggere e
comode per essere usate con le mani libere. Quelle frontali
(da “testa”) possono essere una buona scelta Verificare bene
il tipo di pila. Alcuni modelli usano pile che in alcuni
luoghi sono difficilmente reperibili e sono oltretutto i modelli di
torcia più costosi.
1 borraccia d’acqua da 1 litro o
due da mezzo litro
Esistono molti modelli di borraccia ma
anche la semplice bottiglia in plastica può andare
bene,quella della Gatorade per esempio ha un tipo di plastica
più resistente;esistono in commercio bottiglie che hanno il tappo
per bere a ciuccio.
La cosa migliore è agganciarle alla
cintura per averle comode.
Esistono anche le sacche
d’idratazione, sacchetti flosci con tubicino per succhiare
l’acqua senza dover
estrarre la borraccia dallo zaino.
Possono essere comode in situazioni particolari dove il rischio di
disidratazione è elevato ma non indispensabili per un pellegrino che
ogni tanto si ferma per riposare perchè è poco igienico in quanto
il tubicino rischia di sporcarsi facilmente quando si appoggia lo
zaino da qualche parte.Non è indicato cercare di proteggere il
tubicino ad ogni sosta ripiegandolo in qualche tasca.
1 poncho impermeabile
E’ meglio preferire i modelli con
l’apertura davanti. Sono comodi per essere indossati e, quando
l’intensità della pioggia cala, possono essere aperti evitando di
sudare troppo, e gettati sulle spalle come mantelli possono
continuare a coprire solo lo zaino. Da Decathlon ci sono modelli di
buona qualità e buon prezzo.
1 pile
Media pesantezza. È il capo ideale.
Ha un’alta resa termica e ha un peso molto ridotto. Piegato e messo
in un sacchetto di tela funge da cuscino per la notte.
Può essere comodo sceglierne un
modello con l’apertura a giacca. È più versatile.
1 giacca antivento/antipioggia
Classico spessore k-way; esistono
infiniti modelli in commercio in goretex o materiali similari
più o meno semi-traspiranti. Non c’è bisogno che sia imbottita.
In caso di freddo si mette sotto il pile. Deve essere garantita la
funzione impermeabile e antivento (wind-stopper). Si indossa in caso
di pioggerellina sottile e in caso di vento. Per la vera pioggia solo
il poncho può salvare.
1 pantalone corto
C’è chi preferisce camminare sempre
con il pantalone lungo o con quello a mezza gamba. In questo caso non
portare il pantalone corto. Considerare comunque di avere un
pantalone che si usa solo per camminare, di tessuto che si
asciughi possibilmente in fretta così da poterlo lavare ogni 2/3/4
gg. a seconda della necessità e di averlo pronto da indossare già
il mattino dopo.
1 maglia
Da usare solo per camminare. In
microfibra, che permette la rapida asciugatura sia del sudore
addosso mentre si cammina sia dopo averla lavata.
Può essere una canottiera o una
maglia con le maniche corte. Questo dipende dalle preferenze
personali. Camminare con la canottiera comporta il rischio di
bruciarsi le spalle (usare eventualmente una crema solare) ma si
rimane più freschi e il sudore sotto le ascelle è più ridotto.
1 pantalone lungo con cerniera lampo
per trasformarlo in corto
E’ il pantalone che si usa solo dopo
aver camminato, una volta arrivati all’ospitale e lavati. È lungo
perché può servire se la sera è fresco, se si deve entrare in una
chiesa o sia opportuno essere più in “ordine”. È corto quando
il pomeriggio fa ancora caldo e fa piacere restare più freschi e
comodi.
1 camicia e/o una maglia con le
maniche corte.
Sono i capi di abbigliamento che
servono dopo aver camminato, una volta arrivati all’ospitale e
lavati.
Può convenire averli entrambi. La
maglia con le maniche corte per il caldo, la camicia
per coprirsi dal fresco della sera. Se poi dovesse fare molto più
fresco si ha sempre il pile.
2 capi di biancheria intima
In microfibra asciugano prima. Un terzo
slip lo si tiene naturalmente addosso. Si potrebbe anche rischiare e
portare solo uno slip di ricambio. I rischi sono che non si asciughi
o che si perda o si dimentichi sul filo steso all’ospitale e allora
restare con solo uno può essere “scomodo”.
2 calze trekking
Stesso ragionamento degli slip. Si
aggiunge che è opportuno scegliere delle calze di buona qualità che
garantiscano la possibilità al piede di trovarsi sempre asciutto
dentro la scarpa. La fibra in Capilene della Patagonia ha
questa caratteristica. Altre marche dichiarano questa qualità ma non
tutte ce l’hanno veramente.
Maglia e pantaloni per la notte
Basta una maglietta con le maniche
corte e un paio di pantaloni (lunghi o corti) molto leggeri.
Ricordatevi che se state facendo un
vero pellegrinaggio, andando a dormire negli ospitali non sarete
quasi mai in stanza da soli e quindi le abitudini “sportive” per
l’abbigliamento notturno sono
improprie.
Carta igienica e/o fazzoletti
Della “carta” in tasca serve
sempre.
1 telo doccia
In microfibra. Invece di prendere un
asciugamano piccolo e uno grande o, ancora peggio, solo uno piccolo,
si consiglia un solo asciugamano grande come un telo doccia. Da
Decathlon vendono un modello della Tribord nel reparto accessori per
la piscina che costa € 9,90. E’ grande 125 x 78 e pesa 200 gr.
Permette di fare la doccia e di avvolgerlo in vita comodamente
uscendo dalla doccia senza dover fare salti mortali e manovre strane
per asciugarsi in fretta e male come invece capita se si è portato
solo l’asciugamano piccolo.
1 copricapo
Può essere un cappello a falde larghe
(sicuramente più funzionale) o un cappellino stile baseball o una
bandana o quello che la propria testa sopporta fisicamente e
concettualmente. Comunque un copricapo serve a tutti. L’eroe sotto
il sole a picco la sera all’ospitale è stracotto.
Pulizia personale
Sapone di marsiglia, dentifricio,
spazzolino, deodorante. Con il sapone di Marsiglia si fa corpo e
panni da lavare. Ci sono formulazioni molto buone anche per la pelle
e il sapone “secco” è più leggero di quello liquido.
Primo pronto soccorso
Considerando che i luoghi attraversati
lungo la VF sono civilizzati è facile trovare ogni giorno almeno una
farmacia. Basta quindi ridurre al minimo il necessario per il primo
soccorso e tutto il resto sarà comprato caso per caso al momento
necessario.
Cerotti, microboccetta con alcool e
cotone idrofilo (i fazzolettini disinfettanti finiscono sempre per
essere asciutti quella volta che servono), antistaminico in pomata ed
eventualmente Bentelan (le punture da insetto possono essere le più
pericolose, in particolare in caso di improvviso e non prevedibile
shock anafilattico). Da Decatlon vendono dei cerotti in striscia,
ritagliabili secondo la lunghezza necessaria che vengono usati dai
runner per riparare i piedi durante le maratone. In questo caso
ricordarsi di portare anche delle forbicine.
Documenti, soldi, tessera sanitaria,
credenziale .
Occhiali
Da lettura per gli “over” e da sole
per tutti
Guida
Sulla VF è indispensabile
averla. Pochi sanno darvi indicazioni e tanti segni sono stati messi
senza la dovuta attenzione da varie persone con idee tutte loro sulla
strada migliore per un pellegrino a piedi.
Scarpe
Argomento personalissimo. Consiglio di
usare un paio di scarponcini leggeri da trekking, modello
basso con plantare shock-adsorb come offre la maggior parte degli
scarponcini evoluti ora in commercio ( scegliete una buona marca);è
preferibile un modello impermeabile in Goretex che garantisce
comunque una buona traspirazione e permette di avere il piede
asciutto in caso di pioggia (non in caso di acquazzoni torrenziali:
in quel caso solo uno scarpone da montagna in
pelle trattata o in plastica da neve
può garantirlo ma non sono modelli da pellegrino; allora conviene
nella maggior parte dei casi camminare con i sandali
specialmente in caso di caldo elevato con calzini e no ed avere la
scarpa chiusa asciutta nello zaino da indossare una volta arrivati
all’ospitale).
!!Importante!! Le scarpe devono
essere collaudate. Non partite mai senza aver fatto un buon numero di
km con le scarpe nuove che avete preso.
Utile
1 saccolenzuolo
Potrebbe essere utile per dormire
quando fa molto caldo senza utilizzare il sacco a pelo. Non
sostituisce però il sacco a pelo perché non garantisce abbastanza
protezione dal freddo.
Può essere comodo in quanto lavabile
facilmente e quindi nei pellegrinaggi prolungati può essere lavato
ogni tanto, a differenza del sacco a pelo. Quindi è un’ottima
intercapedine pulibile tra voi e il sacco.
Per fare la doccia potrebbero bastare i
sandali che si usano per camminare. A volte però il sandalo lo si
vorrebbe avere asciutto come scarpa da riposo. Allora ci si potrebbe
portare dietro un paio di ciabatte ultraleggere con la funzione
esclusiva di isolare il piede dal pavimento della doccia (pratica
comunque consigliabile per evitare funghi o altro).
Bordone
Il bastone del viandante è un
utile strumento in varie occasioni. Anche se recentemente si sta
consolidando l’uso della racchette
simili a quelle da sci, chiamate più tecnicamente bastoncini
telescopici da trekking o da nord
walking, il vero bastone del pellegrino è il bordone in legno
1 tappetino per la notte
Sulla VF può essere necessario. Non
tutti gli ospitali per i pellegrini garantiscono una branda o un
letto e a volte ci si può trovare ospitati in un semplice salone
parrocchiale. La soluzione migliore è l’autogonfiante.
Compresso si riduce a un volume pari alla metà del normale tappetino
e aperto si gonfia da solo richiedendo solo un’ ultima gonfiata a
fiato per dargli la pressione definitiva. È poi molto isolante dal
punto di vista termico La marca migliore in assoluto, che garantisce
resistenza e vera autogonfiabilità, è la Therma-A-Rest. E’ un
buon investimento. Bisogna naturalmente seguire le istruzioni per
mantenerlo sempre efficiente.
1 giubotto catarinfrangente
Non sono tanti i tratti pericolosi e
trafficati sulla VF ma può essere utile indossarlo dove se ne
avvverte la necessità.
Coltellino
Notes e biro
1 crema solare
Telefono cellulare + caricabatteria
Kit bucato: corda 6 metri
(sottile), 10 mollette o 10 spille da balia.
Opzionale
Macchina fotografica
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